Europa Edizioni

“Da un cuore di pietra si ricava una scintilla
che può generare un grande incendio;
nulla si ricava da un cuore di legno.”
A metà strada tra un piccolo trattato di saggistica ed un libero flusso di pensieri, “Quando lo spirito si ferma sulle cose” potrebbe essere paragonato ad una pioggia di consapevolezza. Antonio Russo sofferma le proprie riflessioni su alcuni dei temi più affascinanti e misteriosi, analizzandoli con un riuscito mix di ragione ed ispirazione. Il risultato è una serie di aforismi, alcuni dei quali lapidari, altri più elaborati, che toccano la fede, in particolare i comandamenti, l’arte, il dolore, l’uomo, la storia. Un modo piacevole, scorrevole e godibile per prendere spunto dalle intuizioni dell’autore e valutare il modo in cui le sue parole risuonano in noi, nel nostro modo di pensare. D’altra parte, non c’è crescita migliore che nel confronto.


Antonio Russo (Lucera 10/10/1905 - Taranto 21/01/1979) nacque da una famiglia di artigiani.
Il suo primo maestro fu un prete della chiesa di San Domenico; ha studiato per circa un ventennio presso la biblioteca comunale di Lucera.
Fu amico di penna di Benito Mussolini, collaboratore del giornale Socialista “L’Avanti” sino alla nascita del Fascismo. Rimase fedele al Socialismo anche quando subì le persecuzioni degli squadristi comprese le forzate bevute di olio di ricino.
Nel 1930 si trasferì a La Spezia dove trovò un lavoro presso l’Ospedale Civile. A seguito dei bombardamenti ritornò a Lucera dove lavorò presso l’INPS . Nel 1948 perse la vista a seguito di un incidente.