Europa Edizioni

NON SCHERZIAMO CON LA PAROLA “DIARIO”.
QUESTO NON È UN DIARIO.
O MEGLIO, NON È SOLTANTO UN DIARIO.
È UN RACCONTO CHE FA RIDERE,
FA EMOZIONARE, METTE UN PIZZICO DI MALINCONIA
E LASCIA IL SEGNO.
Due anni di una vita che sembra comune, e forse lo è anche, ma smette di esserlo quando viene raccontata così. Perché Nicola Scarimbolo riesce ad elevare se stesso a voce di un periodo storico? Perché lui riesce a farti ridere e, mentre lo fa, ti lancia un seme, perché la risata ha reso fertile la terra della tua sensibilità. E allora ti rendi conto che tutto quello che lui racconta, dall’emozione dell’equitazione al dolore per la separazione dal suo cavallo, dall’adolescenza del figlio alla fatica per ottenere l’invalidità civile della madre, tutto ti suona familiare, anche il grappino al bar. “Due anni” non è un libro sociale, ma lo diventa quando ti accorgi che le tue risate sono amare, che le difficoltà di questi ventiquattro mesi le hai sentite anche tu, che magari non hai venduto il cavallo ma hai rinunciato alla vacanza maledicendo lo Stato allo stesso modo. Per questo la vicenda diventa, oltre tutto quello che già è, un documento prezioso che scatta un’istantanea alla nostra storia. Sarà piacevole rileggerlo tra molti anni perché farà ancora ridere, nella speranza che tutto questo sia solo un ricordo.