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Regolamento co-produzione

Regolamento per una co-produzione di qualità

La co-produzione editoriale in Italia è da sempre un argomento che suscita posizioni controverse e, spesso, contraddittorie. Naturalmente non è il sistema in sé ad essere messo in discussione – come si potrebbe, del resto, visto che viene applicato in tutti i settori artistici? - ma l’utilizzo, talvolta ritenuto speculativo, che alcune realtà editoriali ne fanno.

Per questo, quando abbiamo scelto di occuparci anche di letteratura emergente, abbiamo deciso di procedere con la massima cura, cercando di studiare metodi e soluzioni che potessero rappresentare davvero una valida alternativa per la diffusione in Italia di nuovi autori.

Confrontandoci in questo percorso con intellettuali e figure professionali, abbiamo stilato un regolamento per la realizzazione di processi di co-produzione di qualità, con lo scopo di trovare delle linee guida che possano permettere agli autori di portare a compimento scelte efficaci e consapevoli. Naturalmente non è facile mantenere i rigorosi standard, economici e qualitativi, delineati da questo regolamento. Per questo, oggi, siamo l’unica realtà editoriale italiana che riesce a garantire, nei suoi contratti di co-produzione, il rispetto di ognuno dei dieci punti presi in esame.

  1. Si pubblica con un editore per essere realmente distribuiti: tutte le opere pubblicate in co-produzione devono essere diffuse in libreria da un distributore nazionale. A seguito della fusione Messaggerie-Feltrinelli è rimasto un unico grande polo della distribuzione italiana, Messaggerie Libri SpA; a questo vanno aggiunti i due consorzi di distributori regionali, CDA e ALI. Gli editori che non aderiscono ad una di queste tre reti distributive dovrebbero evitare di proporre contratti in co-produzione, perché l’investimento sostenuto dall’autore non sarebbe giustificato da un adeguato servizio di diffusione dell’opera in libreria.
       
  2. L’importanza di un catalogo editoriale di qualità: un marchio che pubblica esclusivamente autori emergenti difficilmente può ambire ad una diffusione capillare, per questo non dovrebbero proporre contratti di co-produzione gli editori che non possiedono un catalogo appetibile per librerie e lettori. Per godere di una visibilità apprezzabile, infatti, le opere di autori emergenti devono essere inserite all’interno di un catalogo che presenti anche nomi di primo piano della letteratura e della saggistica italiane ed internazionali.

  3. La libera riacquisizione dei diritti da parte dell’autore: ogni contratto di co-produzione deve sempre prevedere la possibilità per l’autore di tornare in possesso, liberamente e in qualsiasi momento reputi conveniente, dei diritti della propria opera.

  4. Il rimborso del contributo versato: i contratti di co-produzione devono sempre prevedere, al raggiungimento di un numero prefissato di copie vendute, il totale rimborso della quota versata dall’autore.

  5. La revisione formale del testo: l’opera che si presenta ai lettori deve essere adeguatamente curata, pertanto i contratti di co-produzione devono sempre prevedere una voce dedicata alla revisione formale del testo, che dovrà essere svolta a cura della casa editrice. Nello stesso tempo, ogni modifica apportata, prima di essere pubblicata, dovrà essere preventivamente avallata dall’autore.

  6. Le opere pubblicate devono essere accuratamente selezionate: l’editore deve sempre fornire, all’autore che lo richiede, una scheda critica che sintetizzi le motivazioni della sua scelta. La stessa scheda dovrà contenere una bozza del progetto grafico previsto per il libro. Soltanto così l’autore può capire il reale lavoro che sarà svolto dall’editore.

  7. La promozione: ogni opera pubblicata in co-produzione deve essere adeguatamente promossa tramite radio, tv, carta stampata e Internet. Senza un efficace piano promozionale è impossibile, per un autore ancora poco noto, raggiungere i potenziali lettori.

  8. La chiarezza dei contratti: i contratti di co-produzione devono indicare con estrema chiarezza l’entità del contributo economico – precisando che nessun altro costo successivo sarà a carico dell’autore – e devono specificare dettagliatamente, punto su punto, l’azione promozionale prevista per l’opera.    

  9. Il prezzo di copertina: a differenza di quanto si possa credere, i libri di autori poco noti non dovrebbero mai prevedere un prezzo di copertina troppo basso, perché questo limiterebbe le loro potenzialità distributive. Infatti, se il margine di ricarico per i librai è troppo esiguo – a fronte di un numero di copie ordinate che per forza di cose non potrà essere imponente – si rischierebbe di disincentivare la diffusione del libro negli store italiani.        

  10. Le collane di riferimento: non devono esistere, nei cataloghi di editori che propongono la co-produzione, collane unicamente dedicate alla letteratura emergente, perché questa politica editoriale rischia di ghettizzare in partenza le opere degli autori proposti.