Europa Edizioni

«QUI, NELL’INCONSCIO, PER VIAGGIARE BISOGNA SCAVARE GALLERIE E CAVERNE IN UN TERRITORIO INESPLORATO E MUTEVOLE PER TROVARE QUELLO CHE NON SI SA.»
Quello che Marina Micelli riesce a fare con le parole è spettacolare e sorprendente. Lo stile con cui ha composto questa serie di racconti, alcuni introspettivi, altri totalmente fantastici, alcuni quasi delle poesie, altri ironici, alcuni quasi delle storie per bambini, sembra una strana, armoniosa antitesi di se stesso. Se la struttura narrativa ricorda le fiabe e le favole che leggevamo da bambini, i concetti che esprime e le circostanze in cui le vicende vengono collocate sono “roba da grandi”. Parlano personaggi fantastici, ci sono mostri e pietre magiche, misture alchemiche e incantesimi, allegorie audaci e sirene. Ma dietro ad ogni racconto c’è un percorso di trasformazione dall’amore simbiotico all’amore come dono, dalla madre cattiva alla madre buona, dal rifiuto del proprio corpo alla sua accettazione, dalla pretesa alla richiesta, dalla svalutazione all’accettazione di sé, dal dolore della perdita alla bellezza del re-incontro dentro di sé, e altro ancora. Dietro ad ogni racconto c’è qualcosa di sinistro, di inquietante che si ammorbidisce nella bellezza delle immagini. Probabilmente è la follia umana che ci viene mostrata come attraverso gli occhi di un bambino e, come nelle favole, tutti i racconti, alla fine, segnalano che sempre, quando si è stati feriti
nell’anima, è possibile riscattare e trasformare il dolore e l’odio che ne scaturiscono come difesa.

Marina Micelli è nata a Salice Salentino (Lecce) e vive a Bari, dove ha lavorato come biologa. Si sta formando come counselor in Antropologia Personalistica Esistenziale e come sophianalista antropologa presso il “Centro per lo sviluppo della Persona” di Taranto-Bari-Brindisi, centro associato alla SUR (Sophia University of Rome) e riconosciuto dalla FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane
di Psicoterapia). Nel 2011, per la sezione Psicologia di Armando editore, ha pubblicato il saggio: “La Relazione Madre- Feto e lo Sviluppo Esistenziale della Persona”.