“... Queste Pasquinate a Silvio, scritte oggi come se fosse allora, in una sorta di immaginario presente storico, vogliono essere, a modo loro, un piccolo libro di storia. La storia di un momento cruciale, forse fatale, dell’Italia all’inizio del terzo millennio”.
Alla sua seconda pubblicazione con Europa Edizioni, Roberto Daina torna con un’opera di satira spietata. Raccolta l’eredità di Pasquino,
ed indossati i suoi panni, l’autore ci fa fare un salto indietro nel tempo di qualche anno appena, e attraverso le 200 quartine redatte
in dialetto romanesco, ci ricorda da dove nasce l’attuale crisi economica e degli intelletti politici in cui ristagnava il paese negli anni fra il
2001 e il 2006, descritto dallo stesso autore come “... un corpo sociale già agonizzante”.
Pasquino del 2000 è stato un pianista di musica classica. Ha cominciato a studiare il pianoforte all’età di cinque anni e per trenta è stato docente di Conservatorio. Nato ad Asti da una famiglia milanese, da più di quarant’anni vive in Campania, terra che ha amato e ama profondamente, e dove ha vissuto in diverse città. Il suo rapporto con la poesia risale all’età di sedici anni con “l’incontro” con i poeti lirici dell’antica Grecia, con i quali ha avuto una lunga e intensa frequentazione tanto da farne poi una traduzione di 157 poesie.
Da diversi anni ama dedicarsi a recital di poesia, cimentandosi anche con testi in vernacolo napoletano. Ha già pubblicato, per Europa Edizioni,
Poemi in due versi.
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