Se è vero che la vita, con tutti i suoi molteplici accidenti è correlativo predeterminato dell’arte e quindi della poesia, è altresì vero che l’accettazione e la comprensione del valore simbiotico del rapporto tra vita e arte e la mutuale, reciproca influenza tra l’una e l’altra è necessario alla comprensione dell’una e dell’altra.
Senza queste premesse non è possibile accostarsi alla poesia di Enrico Gasperi, a questa silloge che racchiude circa 30 anni della vita dell’autore e della sua riflessione sull’arte, ma che, contemporaneamente, proprio dall’arte è così fortemente influenzato.
Enrico Gasperi, nato a Piombino (LI) nel 1956, vive e lavora a Belluno, è socio fondatore dell’Associazione culturale Verba Volant, costituitasi nel 1997, con la quale organizza spettacoli e rassegne di poesia, musica, teatro e arte in generale. Ha pubblicato poesie in volumi ormai esauriti: L’ideale d’oro (1987), Labirinto primo (in Labirinti d’amore, 1993), Vita differita (1999) e Civitas (in novepernove, 2003). Attualmente, in forma semiclandestina, circola Ritmi&Suoni (e falsi inediti) per i tipi di verba.manent, debutto editoriale dell’associazione Verba Volant. E’ autore teatrale e di testi per canzoni. Nel 2008, con Marco Valentino, Nicola Della Colletta e Francesco De Bon, fonda la Compagnia Impronte sul vento, con la quale produce spettacoli di poesia/musica/canzoni.
Dal 2003 è socio onorario dell’Unione Nazionale Scrittori e Artisti. E’ stato inoltre inserito nell’Albo dell’Ordine degli scrittori Fernando Palazzi. Nel 2012 è stato inserito nella’Antologia dei grandi scrittori del Nordest (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, nel vol. 1° dedicato alla provincia di Belluno).
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